Antitrust e mercati digitali, la Ue cambia approccio con il New Competition Tool

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16 Dicembre 2020
Questo articolo è stato pubblicato il 16 Dicembre 2020 su AgendaDigitale.eu.

I recenti casi Amazon Google aperti dalle autorità antitrust nazionali ed europee hanno portato nuovamente alla ribalta l’attualità del tema delle piattaforme digitali e della necessità di procedere quanto prima a una definizione di un nuovo quadro regolatorio.

La Ue si sta muovendo in tal senso con una serie di strumenti, tra cui il “New Competition Tool”, con l’obbiettivo di colmare le lacune delle attuali regole di concorrenza europee, consentendo un intervento tempestivo ed efficace nei confronti dei problemi strutturali che caratterizzano alcuni mercati (compreso quello digitale) profondamente modificati dall’affermarsi dei giganti del web (cosiddetti “GAFAM companies”, segnatamente Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft).

Facciamo il punto sulle azioni in corso e sugli strumenti normativi che consentirebbero alla Ue di cambiare approccio nella valutazione delle criticità concorrenziali.

Lo sviluppo dei mercati digitali e i limiti dell’attuale assetto normativo

Nel caso Amazon dello scorso novembre, la Commissione Europea ha inviato alla piattaforma digitale una comunicazione degli addebiti in relazione alla violazione dell’articolo 102 TFUE (relativo all’abuso di posizione dominante) per l’utilizzo di dati non pubblici sui venditori indipendenti, avviando altresì una seconda indagine sulle pratiche commerciali di Amazon nel settore del commercio elettronico.

Parallelamente, il recente caso Google, sempre dello scorso novembre, ha visto l’apertura d’istruttoria da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per abuso di posizione dominante con riferimento alla disponibilità e l’utilizzo dei dati per l’elaborazione delle campagne pubblicitarie di display advertising. Tale istruttoria si associa all’azione intrapresa a livello europeo da 165 società (tra le quali Expedia, Trivago, Kelkoo) per chiedere alla Commissione Europea di intervenire con urgenza per impedire a Google di favorire i propri servizi nei risultati del motore di ricerca (sulla scia dei recenti casi che hanno già visto più volte Google sanzionata al livello europeo e culminati nella recente sanzione da 1,49 miliardi di euro).

La rapida digitalizzazione della società e dell’economia ha portato alla luce nuovi rischi per la concorrenza associati allo sviluppo dei mercati digitali, a seguito dell’enorme concentrazione venutasi a creare nelle mani di poche aziende in grado di monitorare il comportamento dei propri clienti e concorrenti e di influire sulle politiche della domanda e dell’offerta di beni e servizi digitali. In questo mutato contesto di mercato, l’attuale assetto regolatorio ha mostrato tutti i propri limiti, rendendo così necessaria la predisposizione di una serie di interventi normativi che consentano di rivedere alcuni dei paradigmi fondamentali delle attuali teorie antitrust che non appaiono più adatte nel contesto digitale. Tale necessità ha portato la Commissione Europea a studiare un insieme di misure, con l’obiettivo di stabilire norme più chiare che tutelino il corretto funzionamento della concorrenza e del mercato interno a protezione dei nuovi operatori e dei consumatori.

Quanto sopra si è tradotto, lo scorso giugno, nell’avvio di una consultazione nota come “Digital Services/Markets Act”, un insieme di misure volte a definire non solo gli oneri e le responsabilità dei fornitori dei servizi digitali a tutela dei propri utenti, ma anche regole che riequilibrino gli attuali assetti concorrenziali rispetto al ruolo delle grandi piattaforme online, che oggi agiscono come “gatekeepers” (ovvero i soggetti che controllano i “cancelli” del web influendo in modo determinante sull’accesso e lo svolgimento delle attività di piattaforme, motori di ricerca e social networks, influenzandone le dinamiche e i prezzi).

Il New Competition Tool

In modo particolare, alcune di queste misure riguardano una proposta di regolamento (nota come “Ex ante regulatory instrument of very large online platforms acting as gatekeepers”) dedicata ai profili concorrenziali associati all’esplosione del mercato digitale, affiancandosi ad un altro fondamentale strumento: il “New Competition Tool” (“NCT”), volto ad integrare i tradizionali strumenti offerti dall’applicazione degli articoli 101 e 102 TFUE a tutela della concorrenza all’evoluzione della moderna economia dei mercati digitali e non digitali.

Articolo inserito in: AgendaDigitale, Regolamentare
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